Da qualche giorno molti articoli riportano commenti sui risultati delle prove Invalsi (complesso sistema di valutazione che paragona gli esiti di apprendimento in uscita a livello europeo). I titoli sono allarmanti, collocano bambini e ragazzi italiani ai livelli più basi della classifica; naturalmente a seconda della natura della testata giornalistica si tentano riflessioni sulle cause, sull’interpretazione dei dati e sulle possibili azioni da intraprendere a livello istituzionale.
Umilmente, vorrei condividere alcune riflessioni che riguardano il significato di tali dati in termini di sviluppo apprendimento linguistico, perché come insegnante e pedagogista posso osservare lo sviluppo linguistico dei bambini e ragazzi dalla scuola dell’infanzia alla maturità. E’ innegabile e scientificamente dimostrato che nell’uso del linguaggio sono avvenuti negli anni grandi cambiamenti, accelerati anche dall’esperienza pandemica; ciò che non si conosce molto è l’importanza del linguaggio orale, in particolare del magazzino lessicale e semantico, nello sviluppo degli apprendimenti.
Un bambino di 30 mesi è in grado di acquisire da 4 a 10 parole nuove a giorno, raggiungendo il controllo di circa 10.000 parole intorno ai 6 anni. E’ importante però capire che non si tratta di un accumulo di elenchi di parole; ogni termine aggancia dal punto di vista esperienziale il mondo: il bambino sperimenta categorie percettive (colori, dimensioni, sapori) e di azione ( a cosa serve, cosa posso farne), sviluppa il pensiero creativo, impara ad organizzare secondo categorie (spaziali, temporali, logiche); il linguaggio verbale nutre le relazioni e attribuisce una oggettività trasmissibile e condivisa alle emozioni, sostiene l’autoriflessione ed infine sta alla base della prosodia della nostra lingua, del modo in cui sono costruite le frasi, della musicalità o dell’adeguatezza di alcune scelte piuttosto che altre.
L’acquisizione del magazzino lessicale è precoce e spontanea e quindi coinvolge anche la famiglia, che ha la responsabilità di fornire un “divertente e corretto bagno di parole”. Un buon magazzino lessicale e semantico influenza in modo fondamentale l’acquisizione della lettura e della scrittura e soprattutto la comprensione, quindi i risultati evidenti ed oggettivi dell’apprendimento.
Quando lo sviluppo del bambino è atipico si deve intervenire, il più precocemente possibile, con interventi specialistici e riabilitativi, che (va sottolineato) devono essere continuativi e di durata. Ma la famiglia e la scuola della prima infanzia hanno un ruolo centrale nel fornire , come diceva Bruner,
“un sistema di supporto all’acquisizione linguistica”
cioè un ambiente facilitante.
A seguire alcuni semplici consigli.
- In alcuni momenti della giornata scegli consapevolmente di curare la comunicazione verbale con il bambino, controllando che nell’ambiente e per voi non ci siano fattori distraesti.
- Rendi l’input, cioè lo stimolo, ACCESSIBILE
- Scegli frasi brevi, con parole ad alta frequenza e concrete
- Rallenta il modo di parlare, pronuncia correttamente le parole, usa bene le pause (per il bambino il discorso è un fiume ininterrotto di suoni)
- Con l’intonazione evidenza le parole più importanti
- Usa gesti a sostegno delle parole: indicare con il dito, mimare azioni o movimenti, segnalare con la mimica facciale se è giusto o sbagliato nel rispetto dell’emotività del bambino.
- Offri situazioni comunicative a partire dall’esperienza del bambino, da ciò che lo interessa.
- Sollecita il bambino a rispondere, ad interagire attivamente attraverso il linguaggio per chiedere o rispondere.
- Rifletti a voce alta ogni volta che il bambino ti osserva: il meccanismo innato dell’imitazione riguarda le azioni ma anche i processi di pensiero, ragionamento, scelta.