SI FA PRESTO A DIRE “DEVI LEGGERE DI PIÙ!”

Parlerei e scriverei per giorni su questo tema:

chi di noi non ha sentito questa frase?

Sembra un sapere condiviso: attraverso la lettura coltiviamo il pensiero ed il linguaggio ed una infinità di contenuti cognitivi, emotivi, sociali e culturali che definiranno molto del nostro modo di pensare ed esprimerci. Sulla lettura esistono anche molti slogan: 

 in Italia si legge poco, i bambini non leggono più;

ci sono più scrittori che lettori e scrivere è diventato un attributo social .

LE EVIDENZE DELLA RICERCA

Ma, come è mia (ahimè dispendiosa) abitudine, sento il bisogno di mettere a fuoco la questione sulle EVIDENZE, scegliendo alcuni spunti su cui riflettere, nell’ottica del genitore e dell’insegnante dei bambini da 0 a 10 anni.

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La ricerca educativa mette in evidenza che le prestazioni di lettura dei bambini all’ingresso della scuola primaria tendono a rimanere stabili per tutta la carriera scolastica. I bambini che incontrano fin da subito difficoltà nella lettura sono portati a leggere di meno e non è una questione solo di correttezza e rapidità: la lettura infatti è un’opportunità ed un piacere e quindi se il primo impatto è connotato da difficoltà, è impietoso perché restituisce immediatamente i bambini un’immagine negativa di se stessi come studenti contribuisce, compromette il loro approccio all’apprendimento scolastico ed è possibile infine che lo studente che non legge finisca per teorizzare l’inutilità del proprio impegno o, peggio, del proprio valore come persona. Ne deriva, in modo molto pragmatico, che occorre fare ogni sforzo, il più precocemente possibile, per scongiurare lo sviluppo dell’impotenza appresa.

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Le ricerche dimostrano gli effetti misurabili della lettura ad alta voce: nello specifico un soggetto legge ed altri ascoltano. Tale liturgia meravigliosa ha mostrato risultati importanti in una varietà di dimensioni: comprensione, potenziamento del vocabolario, attenzione, memoria o empatia… Qualche esempio: in una ricerca del 2021 si mostra come un intervento intensivo di lettura ad alta voce quotidiana, a seguito di formazione dei genitori , è in grado di implementare il vocabolario dei bambini entro i 3 anni. In una ricerca del 2015 si evidenzia che a seguito di un training di lettura ad alta voce di tre settimane, le abilità sociali ed emotive dei bambini dei bambini tra i 3 e i 5 anni sono migliorate significativamente.
Molto interessante infine lo studio condotto nel 2016 in Francia, dove nel passaggio tra scuola dell’infanzia e primaria, per 5 mesi, con due sessioni di lettura settimanale, si è misurato un notevole miglioramento sui livelli di empatia, riconoscimento delle emozioni e capacità di comunicazione.

E SI TORNA ALLE STORIE…

La ricerca educativa ha altresì messo a disposizione di tutti l’importanza centrale delle STORIE nel percorso di sviluppo personale di ognuno, l’approccio narrativo, a prescindere dall’età. La mia passione per questo complesso e trasversale modello teorico è nata con le prime lettura da bambina, per poi strutturarsi sulle metodologie che mettono le storie al centro di processi di sviluppo globale del soggetto.

 La mia proposta, per genitori ed insegnanti e qualsiasi figura educativa si trovi ad interagire con bambini e ragazzi, è quella di approfondire insieme queste tematiche, attraverso occasioni di formazione interattivi ed esperienziali. Con l’occasione presento alcune delle proposte per il prossimo anno scolastico:

“ NON SOLO SCREENING: come genitori ed educatori possono potenziare il linguaggio del bambino”

DSA, BES E ADHD…OLTRE L’ETICHETTA. Serata di approfondimento per genitori ed insegnanti sui disturbi dell’apprendimento ed altre difficoltà scolastiche dei nostri bambini e ragazzi”

“Dove abitano le storie? Percorsi di scrittura per bambini e per i loro genitori”

“Lasciare traccia, trovare un senso. Esplorazione autobiografica e voce narrante” Laboratori di scrittura autobiografica per adulti

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