DOVE ABITANO LE STORIE? Pove del Grappa

Si è concluso il breve ma intenso laboratorio di scrittura per bambini e genitori “Dove abitano le storie?” promosso dal Comune di Pove grazie alla sensibilità dell’Assessore Silvia Fiorese.

Le tre serate, svolte nel mese di Novembre, hanno coinvolto bambine e bambini della scuola primaria accompagnati in questa strana avventura da un genitore; in conclusione dell’esperienza ho chiesto, a chi volesse, di scrivere la propria impressione in bigliettini anonimi.

Ho accolto con gioia e senso di gratitudine ogni parola e, solo a titolo di esempio, ne scelgo due per trarre alcune brevi conclusioni.

“Mi è piaciuta molto questa esperienza, ho imparato molte parole nuove che mi serviranno,

secondo me, da grande.”

“Grazie per questo tempo dedicato a raccontare e farci raccontare. E’ stato un bel tempo per fermarsi e fare spazio, è stato un bel momento di condivisione mamma-figlio!”

Il senso della mia proposta, era quello di offrire una occasione per percorre una strada insolita per scoprire qualcosa di sé e avvicinarsi un po’ di più ad una modalità meravigliosa e ormai poco conosciuta: la scrittura e non nascondo che a volte mi rendo conto che un tal proposta è per definizione una strada in salita!

Chi ha partecipato, di ogni età, riconosce di aver sperimentato un “qui ed ora”, una piccola bolla spazio-tempo con ritmi, parole e silenzi del tutto originali. Grazie alla collega ed amica Lisa Frison è stato possibile

Lasciarsi travolgere dall’esperienza dell’ascolto

ascolto della magia dei suoni delle singole parole o dei mondi narrati, che in varie forme hanno finalmente lasciato modo alla mente e alla fantasia di creare figurazioni mentali e personali, abbandonando per un po’ di tempo l’overdose di immagini alle quali siamo tutti sottoposti. 

Per genitori e figli è stata anche l’occasione di vedesi reciprocamente in ruoli diversi e forse favorire una rappresentazione dell’altro con nuove sfumature.

Il pezzettino di frase che personalmente serberò come un tesoro è:

ho imparato molte parole nuove che mi serviranno,secondo me, da grande.”

Perché allora penso che ho raggiunto il mio intento: far sperimentare alle persone l’importanza centrale del linguaggio scritto nell’attribuzione di senso alla nostra vita,

ma questo bambino mi ha insegnato una cosa in più, cioè la proiezione verso il futuro, il fatto di pensare che stava facendo qualcosa che per lui sarebbe diventato un piccolo bagaglio da portare con sé.

 

Allora mi sono detta che ne è valsa la pena!

Grazie a tutti!

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