FARE SCUOLA CON LE FUNZIONI ESECUTIVE

La proposta per un metodo

Tutti possono trarre vantaggio da percorsi di miglioramento del funzionamento esecutivo; nel caso in cui abbiamo davanti un bambino o ragazzo con una relazione clinica saranno facilmente recuperabili le valutazioni sulle singole abilità, ma è possibile ipotizzare percorsi di potenziamento generali, che recuperino ed organizzino buone prassi, giochi e attività. In questo caso comunque sarà necessario per il docente procedere con una osservazione mirata del gruppo classe. (si veda”Osservare le abilità esecutive nel gruppo classe”)

La presente proposta è il risultato di più di 10 anni di esperienza sia a scuola che nella dimensione della riabilitazione individuale; mi sembra corretto elencare in sintesi alcuni elementi metodologici di base che ho via via formalizzato, sviluppando piste di lavoro e spunti metodologici per bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni.

  1. Va sottolineato che tutte le abilità di funzionamento esecutivo lavorano insieme, ad esempio la pianificazione richiede anche un certo livello di organizzazione e gestione del tempo; allo stesso modo la flessibilità richiede autocontrollo sulle emozioni e capacità di pianificare nel risolvere un problema.
  2. Le lezioni/attività dedicate alle singole funzioni esecutive possono essere progettate a livello individuale, per piccoli gruppi o per il gruppo classe nel suo intero.
  3. Nel caso in cui il progetto si è rivolto ad un singolo o ai bambini della scuola primaria è necessario condividere gli intenti educativi e le basi teoriche e scientifiche di questo approccio anche con i genitori, sia per correttezza professionale ma anche e soprattutto perché il training risulterà più efficace se utilizzato in modo consapevole da tutti gli adulti che in qualche modo si rapportano con il mondo di apprendimenti del bambino, inoltre molte delle FE si esercitazione nelle pratiche della vita quotidiana
  4. Per gli alunni di scuola superiore è fondamentale il contratto educativo con il docente o riabilitatore, ricordando sempre che uno dei metodi più efficaci di insegnamento-apprendimento è il coinvolgimento dei ragazzi nel personale percorso di sviluppo.
  5. Questo metodo si può definire autenticamente inclusivo perché spinge lo studente ad essere protagonista consapevole dei suoi processi apprenditivi all’interno di una pratica didattica cooperativa e meta cognitiva.
  6. Utilizzare strumenti strutturati con gli alunni: diari, check list, to do list, applicazioni on line, questionari di attribuzione (si veda “L’incipit del percorso: coinvolgimento della classe”)
  7. Al centro dell’azione didattica c’è la progettazione, che prende avvio dalla riflessione del docente rispetto alle urgenze emerse dal singolo o dal gruppo o che può seguire un percorso ideale di potenziamento valido per tutti ( si veda “Organizzare la lezione sulle FE” e “Check list per il docente: progettare l’intervento”)