Sono circa due anni che ho l’occasione di condividere informazioni e riflessioni riguardo l’impatto degli schermi digitali sulle nostre vite attraverso il progetto “Lascia stare quel telefono!”.
È incredibile osservare come ogni volta che mi trovo nella situazione di riprendere in mano la scaletta degli argomenti da presentare siano necessari aggiornamenti: tanto sono veloci i cambiamenti le ricerche e le osservazioni che riguardano questo argomento! Nell’intreccio dei temi educativi condivido una riflessione sull’impatto che hanno alcuni comportamenti dell’adulto sull’apprendimento implicito e non consapevole del bambino; nello specifico ho cercato di approfondire il tema dell’uso delle app nella comunicazione tra scuola e famiglia nei servizi dedicati alla prima infanzia, specie il nido e le sezioni primavera.
Le applicazioni di comunicazione tra scuola e famiglia rappresentano strumenti innovativi per agevolare lo scambio di informazioni tra educatori e genitori, offrendo aggiornamenti costanti sulle attività quotidiane dei bambini in ambito scolastico. Attraverso la condivisione di foto, video, messaggi e documenti, queste app mantengono le famiglie informate e coinvolte nella vita scolastica dei figli. Le funzionalità tipiche comprendono il calendario di eventi, report giornalieri e notifiche personalizzate, che favoriscono una comunicazione più diretta e dinamica rispetto ai tradizionali metodi cartacei.
In Italia, il dibattito sull’impatto delle app per la comunicazione educativa è attivo e coinvolge diverse prospettive, dal tema della privacy e della sicurezza dei minori all’impatto sul loro sviluppo psicologico e sociale.
VANTAGGI DELLE APP DI COMUNICAZIONE
- Miglioramento del coinvolgimento genitoriale La comunicazione visiva, tramite la condivisione di foto e video, fornisce ai genitori una visione diretta delle esperienze quotidiane del bambino, promuovendo una partecipazione più attiva alla vita scolastica.
- Incremento della trasparenza e fiducia La possibilità di osservare direttamente le attività educative tramite le immagini genera una percezione di maggiore trasparenza. Ricerche evidenziano che i genitori che ricevono aggiornamenti visivi hanno una percezione più positiva dell’ambiente scolastico, considerato più sicuro e stimolante per il bambino.
- Feedback immediato e comunicazione bidirezionale Le app consentono ai genitori di interagire rapidamente con gli educatori, facilitando una comunicazione tempestiva e costante. Studi internazionali, mostrano che una comunicazione frequente e di qualità favorisce la collaborazione tra scuola e famiglia, supportando lo sviluppo del bambino.
- Valorizzazione dell’esperienza del bambino La documentazione visiva delle attività rappresenta uno strumento utile per riflettere sui progressi dei bambini, sia per i genitori che per gli educatori; questo favorirebbe la diffusione di una cultura della documentazione che non sempre è radicata in ambito educativo.
- Sicurezza e Privacy: È essenziale che le app rispettino le normative sulla protezione dei dati personali (come il GDPR) per garantire la tutela della privacy di bambini e famiglie. Questo aspetto è centrale nella configurazione e commercializzazione delle app.
Critiche
- Rischio di strumentalizzazione delle esperienze La documentazione costante delle attività quotidiane potrebbe far percepire ai bambini che ogni loro azione è “documentata” per un pubblico: ciò può influire negativamente sull’autonomia e individualità dei bambini, rendendoli eccessivamente consapevoli dello sguardo esterno. Inoltre possono associare l’adeguatezza o la correttezza dei loro comportamenti alle rappresentazioni foto-video, come a dire che una cosa è fatta bene se viene documentata da schermi, altrimenti non esiste.
- Distrazione dal momento presente L’uso frequente di dispositivi digitali per registrare ogni attività può distogliere l’attenzione di educatori e bambini dall’esperienza diretta, trasformando momenti spontanei in “performance”. Questo tema è emerso prepotentemente nelle riflessioni rivolte al fenomeno dei “baby influencer” e dei genitori che ne gestiscono i profili social, anche nel caso di bambini molto piccoli.
- Compromissione dell’intimità e della riservatezza La costante esposizione tramite foto può limitare lo sviluppo di una sfera privata nei bambini, rendendoli inconsapevoli del concetto di intimità. Gli esperti, attraverso significative campagne contro lo SHARENTING, avvertono che ciò può ridurre la capacità di sviluppare confini sani tra pubblico e privato, influenzando lo sviluppo emotivo e sociale dei bambini.
- Dipendenza dalla gratificazione esterna Ricevere feedback continuo tramite immagini potrebbe portare i bambini a ricercare costantemente il riconoscimento esterno, compromettendo lo sviluppo di una motivazione intrinseca.
- Sovraesposizione alla tecnologia. L’utilizzo frequente di dispositivi digitali fin dalla prima infanzia potrebbe influenzare le preferenze dei bambini per le interazioni digitali rispetto a quelle reali.
- Impoverimento del momento di rielaborazione delle esperienze in famiglia. Far raccontare al bambino le proprie esperienze è la via maestra per lo sviluppo linguistico, l’autoriflessione, la costruzione di ricordi che stanno alla base della costruzione del senso di sé (serviva Insideout 2 per scoprirlo?) la relazione con il genitore e il tanto pubblicizzato in questo tempo “percorso di sviluppo emotivo”.
Conclusioni
Un utilizzo equilibrato delle app di comunicazione potrebbe garantire una finestra informativa sulla vita scolastica dei bambini senza compromettere la naturalezza e la privacy delle loro esperienze.
In ogni caso si sottolinea l’importanza di sostenere famiglie ed educatori nello sviluppo di un’educazione digitale consapevole, che valorizza l’uso equilibrato della tecnologia, concordando la condivisione di immagini a eventi significativi o su base settimanale, integrando modalità narrative come resoconti scritti o registrazioni audio.